Piazzola sul Brenta

Piazzola sul Brenta è un comune di 10.947 abitanti[1] situato a nord di Padova che (come evidenzia il nome) costeggia le rive del fiume Brenta.

Storia

Il territorio appartenne, fino al 1268, alla città di Vicenza ed in loco sorgeva un castello che fu dei Dente, famiglia la cui storia si intreccia con le lotte per il possesso di Padova, e poi dei Belludi, e poi dei Da Carrara. Un principe di questa famiglia, Jacopo, lasciò in eredità tutti i beni di Piazzola alla figlia Maria che nel 1413 sposò Nicolò Contarini, nobile veneziano. Si stabilisce così nel luogo il nome che in tempi successivi verrà dato alla villa.

Una traccia dell’antico castello si può forse cogliere all’esterno dello zoccolo sopra cui si eleva la parte centrale dell’attuale villa. Tale zoccolo è forse il ricordo di una costruzione anteriore che a sua volta poteva derivare dal castello.

Significativa fu anche la presenza dalla seconda metà del XIX secolo della famiglia Camerini, la quale risanò la villa, ormai in rovina, riportandola agli antichi splendori. Fu molto importante anche per la industrializzazione e per la fisionomia dello stesso paese, infatti grazie alla famiglia Camerini furono costruite fabbriche e case per gli operai che lavoravano nelle stesse. Il paese fu trasformato radicalmente e passò, negli anni venti, da territorio prettamente agricolo a uno dei paesi più industrializzati del Veneto.

Villa Contarini

Il corpo centrale è stato probabilmente costruito su progetto dell’architetto vicentino (padovano di nascita) Andrea Palladio nel XVI secolo ed è stata successivamente ampliata nel XVII e XVIII secolo con la costruzione delle ali laterali.

Villa Contarini (detta anche Camerini) è una delle più grandi ville venete.[1] Di aspetto barocco, è situata a sfondo della piazza principale di Piazzola sul Brenta (Padova), porticata e semicircolare.

Nel 1546 Paolo e Francesco Contarini fecero costruire il corpo centrale della villa. Il nucleo centrale, che si deve probabilmente all’architetto Andrea Palladio,[2] fu successivamento inglobato nell’ampliamento della fine del Seicento voluto da Marco Contarini, dando al complesso l’attuale aspetto barocco.

Sul retro della villa è situato è un vasto parco di oltre 40 ettari con peschiere, laghi e viali alberati.

 

La magniloquente apparenza barocca con cui si presenta oggi villa Contarini è con buona probabilità il risultato della trasformazione seicentesca di una villa realizzata da Andrea Palladio negli anni 1540 per Paolo Contarini e i suoi fratelli. Come architetti sono stati fatti anche i nomi di Vincenzo Scamozzi e Baldassare Longhena. Dell’opera palladiana restano tracce in mappe e documenti d’archivio,[2] anche se poco è ancora visibile nell’edificio trasformato a più riprese a partire dal 1662. Nel 1676 si procedette all’ampliamento e trasformazione dell’ala destra, con doppio ordine di colonne rustiche e telamoni, e una fastosa decorazione scultorea che invase anche il corpo principale della villa.

La cappella privata della villa è una delle principali opere di Tommaso Temanza.

Una mappa del 1788 documenta che a quella data esisteva già l’emiciclo di portici che delimita la grande piazza, di cui è oggi sopravvissuta l’ala destra.

Dalla seconda metà dell’Ottocento la famiglia Camerini restaurò la villa, ormai in rovina, riportandola agli antichi splendori. Dopo un lungo periodo di abbandono nel secondo dopoguerra, dal 1970 la villa fu aperta al pubblico, grazie ai restauri promossi e sostenuti da Giordano Emilio Ghirardi e alla tutela dell’Ente Ville Venete (oggi Istituto Regionale). La villa è dal 1986 sede della fondazione Ghirardi ed ospita attività ed eventi culturali.

L’intero complesso è stato acquisito nel 2005 dalla Regione del Veneto, attualmente impegnata in un’importante attività di valorizzazione di questo rilevante patrimonio culturale. Accanto alle consuete attività volte a far conoscere l’intero complesso architettonico e paesaggistico, con il ricco apparato decorativo che li caratterizza, attraverso visite guidate e attività educative, l’impegno alla valorizzazione della villa si concretizza anche nel vedere in essa non solo un museo di se stessa ma un suggestivo luogo della contemporaneità in cui allestire esposizioni d’arte di interesse regionale e nazionale.

 

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Piazzola_sul_Brenta

 

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